strumento piegato a guisa di mezzo cerchio, per uso di tirar frecce, palle, o altro. Lat. arcus. Gr.
Bocc. n. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arciéri.
Dan. Inf. c. 12. Ditel costinci, se non l' arco tiro.
Petr. Son. 3. Ferir me di saetta in quello stato, E a voi armata non mostrar pur l' arco.
E nel numero del più dissero gli antichi ARCHI, e ARCORA.
G. V. 7. 5. 2. E tutti i Saracini di Nocéra con arcora, e balestra, e molto saettamento.
E perchè, se la corda si tira troppo, l' arco si spezza, diciamo in proverbio, Non tirar tanto l' arco, ch' e' si spezzi. Che vale trattar con giudizio, e con discrezione. Gr. Lat. Ne nimis distentum funem rumpas.
E ARCO diciamo a qual si voglia parte del cerchio, onde arco di ponte, arco di porta, o di parti simili degli edifici. Lat. fornix.
G. V. 7. 98. 1. E rimase il lavorío di quelle, anzi che fossero all' arcora.
Dan. Purg. 13. Ivi così una corníce lega, Dintorno il poggio, coma la primaia, Se non che l' arco suo più tosto piega. Dan. Inf. c. 22. Come i Delfini, quando fanno segno A' marinar con l' arco della schena [cioè con lo scrigno]
¶ Per quel segno arcato di più colori, che, in tempo di pioggia, apparisce nell' aria, rincontro al Sole, alquale più comunemente diciamo Arcobaleno. Lat. arcus celestis, iris. Gr.
Dan. Par. 12. Come si volgon per tenera nube Du' archi paralleli, e concolori, Quando Giunone a sua ancilla iube.
Com. Questo arco non è altro, che una nuvola acquosa, nella cui concavità percuote, e passa il raggio del Sole.
Petr. Son. 113. Ne dopo pioggia vidi il celeste arco, Per l' aria in color tanti variarsi.
Dan. Inf. c. 7. Così girammo dalla lorda pozza, Grand' arco, tra la ripa secca, e 'l mezzo [cioè giravolta]
¶ E architrave diciamo a quel membro d' architettura, che posa immediatamente sopra colonne, o sopra stipiti. Lat. Epystilium, superliminare.