sust. giovevole, utile. Lat. conveniens, utile.
Dan. Par. 17. Sì che a te fia bello, Averti fatta parte per te stesso.
Dan. Inf. c. 4. Parlando cose, che 'l tacere è bello.
Passav. c. 148. La dimandò di certe cose particolari, che il tacere era bello.
Dittam. Dal Nilo è bello, che tu incomince, che vien dal Mezzodì.
¶ Per comodità, occasione. Lat. commodum occasio.
Liv. M. E correre il paese, quando il bello si conoscesse.
Diciamo anche Vedere, o Aspettare il bello.
Dan. Inf. c. 10. Ed io, tanto m' è bel, quanto a te piace [cioè piacevole, e di gusto]
E per beltà l' usiamo altresì. In questo modo gli si torrà tutto 'l bello.
add. ben proporzionato, che ha in ogni sua parte la debita corrispondenza. Lat. pulcher, formosus.
Dan. Conv. c. 6. Quella cosa dice l' huomo esser bella, cui le parti debitamente rispondono.
Bocc. introd. n. 29. Savia ciascuna, e di sangue nobile, e bella di forma. E num. 54. Li giovani insieme con le belle donne, ragionando dilettevoli cose. E nov. 15. 6. Tutto postosi mente, e parendogli essere un bel fante della persona, s' avvisò, ec.
Dan. Inf. c. 1. E donna mi chiamò cortese, e bella. E Purg. 27. Ell' è de' suo' begli occhi veder vaga.
Petr. Son. 4. Onde sì bella donna al Mondo nacque. E Son. 9. In me movendo de' begli occhi i rai.
G. V. 9. 65. 3. Filippo, ec. per disdetto della sua, che l' amava molto, la si ritolse per buona, e per bella [cioè senza magagna, e difetto] E lib. 6. 42. 2. E fu bell' huomo del corpo.
N. ant. 71. 4. Si cominciaro a vantare, ec. Chi di bel castello, chi di bello astóre, chi di bella ventura, e 'l Cavaliere non si potè tenere, che non si vantasse, che avea così bella dama. E n. 2. 1. Fu presentato delle parti di Spagna, un nobil destriere di gran podere, e di bella guisa.
E dicesi per un certo modo di cattar benevolenza.
N. ant. 80. 1. Be' Signori, i Greci n' hanno fatto grande onta.
Tes. Br. 1. 1. Lo darò io a te, bel dolce amico, che tu ne se ben degno, secondo lo mio giudicamento.
Bocc. introd. 27. Quanti gran palagi, quante belle case, quanti nobili abituri, ec.
Dan. Inf. c. 1. Mosse da prima quelle cose belle. E can. 19. Che quei, che son nel mio bel San Giovanni.
Pet. Son. 10. Tra l' erba verde, e 'l bel monte vicino.
N. ant. pr. 2. Per un frutto nobile, e dilicato piace talora tutto un' orto, e per pochi belli fiori tutto un giardino.
¶ Per bene in assetto, ordinato, bene in ordine. L. bene instructus, promptus.
Boc. n. 17. 34. Prestamente congregò una grande, bella, e poderosa oste, ec. Furono Gostanzo suo figliuolo, e Manovello suo nipote, con bella, e gran gente.
G. V. 10. 157. 2. E trovarsi i Fiorentini da cento in arme a cavallo, coverti, molto bella gente.
¶ Per vago, grazioso, acconcio. Lat. venustus, aurgustus.
Bocc. n. 5. 2. Quanta sia la forza delle belle, e pronte risposte.
N. ant. pr. E di be' risponsi, e di belle valentíe.
E in questo significato diciamo anche FRIZZANTE, e ACUTO.
Bocc. n. 13. 12. costumato piacevole, e di bella maniera, ec. udendo il suo parlare bello, e ordinato. E n. 50. 15. Ecco belle cose, ecco santa, e buona donna, che costei dee essere [cioè di lodevoli costumi] E nov. 67. 2. Là dove egli assai di be' costumi, e di buone cose aveva apprese.
Dan. Purg. c. 8. Nullo bel salutar tra noi si tacque. E Inf. c. 1. Lo bello stile, che m' ha fatto onore.
Petr. canz. 5. 5. Fur mai cagion sì belle, e sì leggiadre [cioè acconce]
¶ Per pulito, netto. Lat. politus, nitidus.
Bocc. n. 14. 12. Dove una povera femminetta, per ventura, suoi stovigli, ec. lavava, e faceva belli.
¶ Per sontuoso, lauto. Lat. lautus, opipare apparatus.
Bocc. n. 17. 15. Fecè una sera, per modo di sollenne festa, una bella cena. E n. 29. 26. Cominciógli a dar le più belle cene e i più belli desinari del Mondo.
¶ Per grande, ma è modo di favellare quasi in ischerzo.
Bocc. n. 72. 16. Per bella paura, entro col mosto, e con le castagne calde, si rappattumò con lui.
¶ Per piacevole, buono, convenevole.
Bocc. n. 79. 5. Cominciò ad aver di lui il più bel tempo del Mondo.
Dan. Par. 15. A così riposato a così bello Viver di cittadini.
Bocc. g. 2. f. 4. E per che sarà ancora più bello, che ancora un poco si ristringa.
¶ Talora particella riempitiva, ma però aggiugne forza, e perfezione.
Bocc. 19. 13. Per belle scritte di lor mano s' obbligarono l' uno all' altro. E n. 52. 7. Laváti quattro bicchieri belli, e nuovi, e fatto, ec. E n. 80. 20. le portò cinquecento be' fiorin d' oro. E n. 73. 7. E sappi, che chi facesse le macini belle e fatte legare in anella, prima, ch' elle si forassero ec.
Fr. Giord. Salv. I Signori del mondo gli truovano belli, e fatti.
Sen. Pist. Noi abbiamo paura di bel die, sì come i fanciulli dottano le tenebre.
Casa Rim. in burla. Quando alcun punto v' attizza, Voi v' adirate come un bel Soldato.