aver fede altrui. Lat. credere, fidem adhibere.
Dan. Par. 20. Io veggio, che credi queste cose, Perch' io le dico, ma non vedi come, Sì che se son credute sono ascose.
¶ Per avere opinione, persuadersi, darsi ad intendere. Lat. arbitrari, censere, sibi persuadere.
Bocc. proem. 4. Ne passerà mai, sì com' io credo, se non per morte. E intr. n. 35. Faccendosi a credere, che quello a lor si convegna.
Petr. Son. 28. Sì ch' io mi credo omai, che monti, e piagge, E fiumi e selve sappian, ec. E canz. 11. 3. Come, cre, che Fabbrizio Si faccia lieto.
Bocc. n. 17. 31. E con lei tutta sonnocchiosa, e credente, che 'l Prenze fosse, si giacque.
Liv. dec. 3. Credente il Cartaginese se aver la Città presa.
E CREDENTE posto assolutamente, vuol dir cristiano. Il numero de' credenti.
¶ Per essere in fede, aver credito. Lat. bonum nomen habere.
Bocc. n. 13. 7. Ed erano sommamente creduti da ogni mercatante, e d' ogni gran quantità di danari. E nov. 68. 19. E questo valente huomo, che si chiama mercatante, e che vuole esser creduto.
G. V. 11. 87. 3. Onde ogni altro mercatante ne fu sospetto, e mal creduto.
E CREDERE detto assolutamente, l' abbiamo appropriato al tener la fede cristiana.
Dan. Par. 24. Tu vuoi ch' io manifesti La forma qui del pronto creder mio. E appresso. Ed io rispondo: io credo in uno Dio Solo ed eterno.
Tes. Br. 7. 78. Quelli è dirittamente beato, che crede dirittamente.