Parte nobilissima dell' animale, strumento della vista. Lat. oculus.
Boc. n. 25. 11. E veggendo alcun lampeggiar d' occhi verso di lei alcuna volta. E nov. 36. 14. E, con molte lagrime, chiusigli gli occhi. E nov. 7. 12. E ad infiniti ribaldi, con l' occhio, me l' ho veduto straziare. E nov. 4. 5. Ad un picciolo pertugio pose l' occhio. E nov. 75. 5. E cominciatolo, con la coda dell' occhio alcuna volta a guardare. E g. 5. p. 7. Credi tu saper più di me tu? che non hai ancora rasciutti gli occhi?
N. ant. 55. 1. Quel donzello gli fece la fica, quasi infino all' occhio.
Dan. Par. 32. Che non muove occhio, per cantare Osanna.
Petr. canz. 28. 4. Che mai non vide, Occhio mortal, ch' io creda, altro, che 'l mio. E Son. 279. Che un batter d' occhio, e poche ore serene.
¶ Per similit. in conseguenza, la più cara cosa, che l' huomo abbia. Lat. oculus, ocellus.
Bocc. n. 79. 8. Elle non hanno altro occhio in capo, che noi. E nov. 20. 15. Deh occhio mio bello, guatami pure un poco.
¶ Per la vista stessa.
Bocc. n. 24. 4. Postole l' occhio addosso, e una volta, e altra. E Introd. n. 43. Ne prima esse agli occhi corsero di costoro, ec. E nov. 16. 6. Gli occhi infra 'l Mare sospinse.
¶ Per metaf. occhio di volontà, d' affetto, d' intelletto. Lat. oculus.
Dan. Parad. 16. che già per barattare ha l' occhio aguzzo.
Bocc. n. 77. 61. Il quale io prego, che con giusti occhi, questa tua operazion riguardi. E conclus. n. 3. Se, con ragionevole occhio, da intendente persona sien riguardate.
Dan. Par. 16. Con occhio chiaro, e con affetto puro. E cant. 10. Or se tu l' occhio della mente trani.
Bocc. n. 13. 5. E aperse lor gli occhi la povertà, li quali la ricchezza aveva tenuti chiusi.
¶ E OCCHIO per quella parte dell' arbore, per la quale e' rampolla, altrimenti, gemma. Lat. gemma. gr. dicono anche i Greci. Flos. 48.
Pallad. Il Cavatore, se vedrà gli occhi della vite aperti, accecherannosi.
¶ Diciamo delle cose, che sono in vendita, avere, o non avere occhio: che significa avere, o non avere apparenza.
Firenz. As. d' oro. Acciocchè, rifaccendoci pure un poco, non avessimo migliore occhio in sul mercato.
¶ E far d' occhio, o chiuder l' occhiolino, è accennare a uno con l' occhio, più nascosamente, che si può. Latin. nutare.
Morg. Margutte un' occhiolin chiuse, e ascolta.
¶ E guardar sott' occhio, è guardare in maniera, che la brigata quasi non s' accorga del tuo guardare. Latin. limis oculis aspicere.
Firenz. Asin. d' oro. Prosteso in terra rimirava così sottocchj.
¶ Diciamo anche. Non istracciarsene gli occhi, che vale, curarsi poco d' una cosa.
¶ E andare a chius' occhi, Tu puoi ire a chius' occhi, cioè. Tu puoi ir liberamente, e senza pensiero d' intoppi, e di controversie.
¶ E Far mal d' occhio, che è affascinare. Latin. fascinare.
¶ In proverbio diciamo, l' occhio del padrone ingrassa 'l cavallo, e 'l piè ingrassa 'l campo. E vuol dire, ch' e' bisogna rivedere spesso, e con diligenza, le cose sue. Latin. oculus domini saginat equum. Pes domini impinguat agrum. Vedi la sua origine. Flos. 122.
¶ Diciamo OCCHIO a una finestra rotonda, e a quella delle Chiese spezialmente.
E OCCHIO è quel buco, che è nella GUARDIA, parte della BRIGLIA dove entrano i portamorsi.
E Da occhio CAVALOCCHIO, quegli, che, prezzolato, riscuote i crediti altrui. Latin. coactor.
¶ E OCCHIALE Add. attenente a occhio, d' occhio.
Dente occhiale, che è quello, che ha corrispondenza con l' occhio.
¶ E OCCHIATA, che vale tanto lontano, quanto può vedersi con l' occhio: e anche vale uno sguardo. Dammene un' occhiata.