Spavento, o eccessiva paura, che nasce da male, che sia quasi presente. Lat. horror.
Amm. ant. L' orror della morte, lo pericolo del giudicio, la paura dello 'nferno, mai dagli occhi del cuor tuo non lasciar dileguare.
Sal. Catell. R. E quivi è poi una camera fatta ad arcora, e a volte di pietra, oscura di tenebre, e di mala puzza ripiena, e a vederla è un' orrore.
¶ Per oscurità, e tenebrosità spaventevole.
Petr. Son. 144. Un solitario orrore, D' ombrosa selva mai tanto mi piacque. E Son. 236. E 'n tenebroso orrore Cerco, parlando d' allentar mia pena.
¶ Per abbominazione.
G. V. 12. 3. 14. Or non avemo noi in orrore udir quelle cose.
Passav. c. 66. La penitenzia schifa l' avarizia, e ha in orrore la lussuria.