add. disprezzato, abbietto, vile, disprezzabile. Lat. contemptus, vilis, contemptibilis.
Dan. Par. c. 11. Ne gli gravò viltà di cuor le ciglia, Per esser fi' di Pietro Bernardone, Ne per esser dispetto a meraviglia. E Par. c. 1. Mille, e cento anni, e più, dispetta, e scura, Fino a costui, si stette senza invito. E Inf. c. 9. O cacciati del Ciel gente dispetta, Cominciò egli. Buti. Dispetta, cioè dispregiata da Dio, e dal Mondo.
Vita Cr. Allora le pare esser più vile, e più dispetta, che mai. E appresso. Rendendosi inutile nel cospetto della gente, e dispetto, e sciocco.
Dial. San Greg. M. Era questo Gostanzo molto piccolino, e dispetto di persona, ec. dispetto, e vile, e di brieve statura.
Passav. 282. La persona piccola, e sparuta, l' abito dispetto, e l' uficio vile.
Mor. S. Greg. Deh veggiamo, perchè l' onnipotente Dio, sì duramente affligge, come dispetti a esso, coloro, i quali egli s' ha eletti per suo' carissimi eternalmente.
sust. Offesa volontaria fatta ad altrui, a fine di dispiacergli: ingiuria schernevole, onta. Lat. contumelia, despicatus, us, despicatio, contemptus, us.
Bocc. n. 17. 35. E mostrò il dispetto a lei fatto dal Duca della femmina.
¶ In dispetto, detto avverbial. quasi, Per far dispetto.
E Bocc. n. 82. 9. In dispetto di quelle, che di lei avevano invidia, vi fe venire. E n. 91. Quello, indispetto di lei voglio, che sia vostro.
¶ Per dispetto, e A dispetto, lo stesso, che In dispetto.
0 E impiccarlo, per dispetto degli Orsini, a una di queste querce.
Tav. Rit. A cui dispetto voi mandaste lo corno incantato allo Re Marco [cioè in dispregio, e in disonor del quale]
¶ Per dispregio.
Buti. Dispetto è avere a vile ognuno.
Dan. Inf. c. 14. Ma come i' dissi lui li suoi dispetti Sono al suo petto assai debiti fregi.
E avere in dispetto, dispregiare.
Dan. Purg. c. 11. Ogni huomo ebbi in dispetto tanto avante, Ch' io ne morì.