introdurre, accettare, ricevere. Lat. admittere.
G. V. 12. 42. 2. che da niuna signoria di comune fosse udito, ne ammesso.
Com. Pur. c. 1. lo veniale sì è quello, che, quando l' huomo lo ammette, gli rimane alcuno ordine virtuoso,
M. V. 8. 24. petizione ec. parendo loro, ch' ella fosse iniqua e ingiusta, non la vollono ammettere, ne deliberar tra loro.
¶ Per instigare, spigner contro, incitare a offesa, che diciamo AISSARE, che propriamente si fa a' cani. Lat. incitare.
Cr. 9. 78. 6. I Catellini, ec. non si disgiungono dalla madre, e menansi molti in un luogo, e ammettonsi a combàttere, acciocchè più aspri diventino.
E dell' ammetter del Cane, disse il Poliz.
Poliz. Chi serba in coppia i Can, chi gli scompagna Chi già 'l suo ammette, chi 'l richiama, e alletta.
Cr. 10. 7. 1. Pigliano anitre, oche, cornacchie, e quasi tutti uccelli, a' quali s' ammettono.
¶ E per metaf. Liv. M. il disse anche d' huomini.
Liv. M. I principali, d' una parte e d' altra, ammetteano la battaglia, e sosteneano la misléa.
¶ E del Cavallo, Asino, Toro, e simili animali, quando si mandano alle Cavalle per generare. Lat. admittere.
Cr. 9. 62. tit. Come, e quando i Tori si debbono ammettere alle vacche.