cascare, e venire da alto a basso, senza ritegno. L. cadere.
Bocc. g. 6. f. 10. Era un fiumicello, il quale d' una delle valli, che due di quelle montagnette dividéa, cadeva giù per balzi di pietra viva, e, cadendo, faceva un romore a udire assai dilettevole. E nov. 15. 19. Quantunque alquanto cadesse da alto. E num. 34. Noi ti darem tante d' uno di questi pali di ferro sopra la testa, che noi ti farem cader morto.
G. V. 7. 50. 3. Dormendo in sua camera, gli cadde la volta di sopra addosso.
Dan. Inf. c. 14. Sopra tutto 'l sabbion d' un cader lento. E can. 3. E caddi, come corpo morto cade. E Purg. c. 1. Lunga la barba, e di pel bianco mista, Portava a' suo' capelli simigliante, De' qua' cadéva al petto doppia lista [cioè pendeva]
¶ Per metaf. Lat. venire, incidere.
Bocc. n. 5. 2. M' è caduto nell' animo, ec. di mostrarvi. E n. 7. 4. Nel pensier di M. Cane era caduto. E n. 13. 5. Quello che nell' appetito lor giovenile, cadeva di voler fare. E n. 80. 4. Con li quali poi essi, secondo che lor cade per mano, ragionano di cambi, e di baratti.
¶ Per intervenire, e succedere.
Bocc. n. 74. 4. Ma, tra 'l vostro amore e 'l mio, niuna cosa disonesta dee cadér mai. E Introd. n. 36. E perciò, acciocchè noi, per ischifiltà, o per trascutaggine, non cadessimo in quello, ec. E nov. 12. 3. Caddero in sul ragionare. E nov. 15. 37. In quistion caddero, chi dovesse entrare. E nov. 27. 9. Cominciò a riguardare quanti, e quali fossero gli errori, che potevano cadére nelle menti degli huomini. E nov. 33. 13. Diche ella cadde in tanta tristizia e di quella in tanta ira, che ec. E nov. 37. 11. In quel medesimo accidente cadde, che prima caduto era Pasquino, ec. La cui innocenza non patì, che sotto la testimonianza cadesse dello Stramba, e dell' Atticciato, e del Malagevole. E n. 16. 13. Della misera Fortuna, nellaquale, se, e i due fanciulli caduti vedea.
G. V. 7. 154. 1. Onde cáddero in grande infamia de' Fiorentini. E cap. 54. 4. Per cagione, ch' era caduto in ammenda della Chiesa.
¶ Per mancare venir meno, finíre. Lat. deficere, evanescere.
Bocc. Introd. n. 12. Era la reverenda autorità delle leggi, così divine, come umane, quasi caduta, e dissoluta tutta.
Petr. Son. 275. Ed era giunto al loco, Ove scende la vita, ch' al fin cade. E canz. 41. 7. Sua virtù cadde al chiuder de' begli occhi. E canz. 40. 3. Caduta è la tua gloria, e tu nol vedi.
Petr. cap. 9. Brenno, sotto cui cadde gente molta [cioè morì]
E Cader malato. ammalare. Lat. in morbum incidere.
G. V. 7. 50. 2. E, giunto in Arezzo, cadde malato, e come piacque a Dio, passò di questa vita.
¶ Per derivare. Lat. provenire.
Petr. Son. 9. Cade virtù dalle infiammate corna.
¶ Per appartenere, toccare. Lat. pertinere.
Bocc. 96. 15. E se a me di ciò cadesse il riprendervi, so bene io, ec.
Introd. alle virtù. E perciò cadrebbe a lei di darti imprima i suo' ammonimenti.
Da, cadere, abbiamo i proverbi. Cadere in bocca al cane. Che vale aver pessimo successo di suo affare.
Cadere il presente su l' uscio. Che è condur ben qualche sua faccenda infino alla fine, e in sul conchiuderla, abbandonarla, e precipitarla. Lat. toto devorato bove, in cauda deficere.
Cadere in grembo al zio. Vuol dire, che la cosa non poteva andar più acconciamente, ne con miglior riuscita.
Questo verbo, nella prima voce del presente del modo dimostrativo, ha tre diverse terminazioni, caggio, cado, e casco, ma La prima colg. si truova solamente in alcuni tempi.
Petr. Son. 40. Forse, sì come il Nil d' alto caggendo.
Dan. Par. c. 7. Di sua nobilità, convien che caggia.