mandar giù da alto in basso. Gr. L. dimittere, relaxare.
Bocc. n. 41. 14. Arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate d' esser vinti, e sommersi in mare.
Dan. Inf. c. 27. Dove ciascun dovrebbe calar le vele, e raccoglier le sarte.
E in signif. neutro. scendere da alto in basso, differente in questo da, cadére, che cadére è andare in basso, senza ritegno, e con pericolo, e danno, e, calare, è scender pianamente, e a suo piacere. Lat. descendere.
Dan. Inf. c. 12. Vedendoci calar ciascun ristette. E can. 14. Pure a sinistra giù calando al fondo. E Purg. c. 11. Quel ne 'nsegnate, che meno erto cala. [cioè manco ripidamente] E Inf. c. 17. Come 'l Falcon, ch' è stato assai su l' ali, che, senza veder logoro, o uccello, Fa dire al Falconiere, oimè, tu cali.
Petr. canz. 9. 3. Quando vede il pastor calare i raggi Del gran Pianeta.
Bocc. n. 15. 37. Posto il petto sopra l' orlo dell' arca, volse il capo in fuori, e dentro mandò le gambe, per doversi giù calare. E n. 31. 11. Da una finestra di quella si calò nel giardino. E n. 60. 9. Non altrimenti, che si gitta l' avoltoio alla carogna, là si calò.
¶ Diciamo per metaf. Calarsi a una cosa, cioè, volgervi l' animo.
¶ Per venire in declinazione, mancare. Lat. decrescere, imminui.
G. V. 4. 5. 1. Come la Città di Firenze cresceva, la Città di Fiesole sempre calava.
M. V. 2. 17. Vedendo i Cavalieri, ec. che il giorno era nel calare, ec. si ritrassono.
Dan. Par. 16. Io vidi gli ughi, e vidi i Catellini, Filippi, Greci, Ormanni, e Alberichi, Già, nel calare, illustri cittadini.
Passav. 359. E la Luna scema, e piena, e quando cresce, e quando cala.
E per diminuir di prezzo.
G. V. 11. 137. 6. E le posessioni in Città calarono a volerle vendere, le due derrate per un danaio, e in contado il terzo meno a valuta, e più calaro.