nocumento, che venga per qualunque cosa si sia. Lat. pernicies, damnum, iactura.
Bocc. Introd. n. 23. Non aveva potuto con piccioli, e rari danni a' savi mostrare. E nov. 100. 5. Voi proverrete con gran vostro danno, quanto grave mi sia, l' aver, contr' a mia voglia, preso mogliere.
M. V. 3. 106. Catuno creditore dovesse avere, ed avesse per dono, danno, ed interesse, un danaio per lira.
Dan. Purg. c. 11. Io sono Omberto, e non pure a me danno superbia fe. E Par. c. 4. voglia assoluta non consente al danno.
Petr. Son. 11. E 'l viso scolorir, che ne, miei danni, A lamentar mi fa pauroso, e lento.