Avverbio comparativo, e vale, più che bene. Lat. melius.
Bocc. n. 21. 7. Egli sarebbe meglio a star co' diavoli. E nov. 23. 18. Le parea, che 'l suo avviso andasse di bene in meglio. E nov. 77. 28. Quivi il meglio del mondo spero di far quello, che m' imporrai.
Cosc. S. Ber. Giammai non mutai in meglio gli costumi miei, com' io ho dovuto, ne guardatomi dal mal fare.
Dan. Par. 10. Di bene in meglio sì subitamente. E cant. 16. Oh quanto fora meglio esser vicine Quelle genti, ch' i' dico.
Petr. Son. 235. Suonano in parte, ov' è chi meglio intende.
¶ In vece di PIU.
Bocc. n. 19. 37. Quello che valse meglio di diecimila dobbre.
E N. ant. 57. 1. Il Conte d' Angiò, volendo provare qual meglio valesse d' arme, tra lui, e 'l Conte d' Universa.
¶ Per PIU TOSTO. Lat. potius.
Bocc. n. 18. 31. Amando meglio il figliuolo, con moglie non convenevole a lui, che morto senza alcuna.
Nome comparativo, e val più che buono, e lo stesso, che migliore. Lat. melior.
Petr. canz. 39. 8. E veggo il meglio, ed al peggior m' appiglio.
Lab. n. 320. Perchè ragguagliando molto la prima cosa, nella quale tu se meglio di lei, con quella ultima, nella quale pare, che essa sia meglio di te.
E' ti vuole il meglio del mondo. maxima te benevolentia prosequitur.
Bocc. n. 79. 25. Io gli ho già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del mondo.
¶ Diciamo Il meglio ricolga il peggio, quando tra due cose cattive non è differenza. Lat. eodem in ludo docti. Flos. 308.
E quell' altro. Il meglio è nimico del bene.