Sust. prestanza.
Com. Inf. 17. E da sapere, che usura è quello, che si riceve, oltre la sorte prestata, e 'l presto stà in quelle cose, che sono in peso, in numero, o in misura.
G. V. 9. 331. 1. Dicendo, come la detta moneta volea in presto, per la guerra di Sardigna. E lib. 8. 12. 1. E quetato di tutto 'l presto, che la Chiesa avea fatto al Padre.
E PRESTO diciamo al luogo del Comune, dove si presta col pegno.
Add. sollecito, spedito, che opera con prestezza. Lat. celer, velox.
Bocc. nov. 7. 6. E fu oltre ad ogni altro grande, e presto versificatore.
Dan. Purg. c. 6. Quell' anima gentil fu così presta, ec. Di fare al Cittadin suo quivi festa.
Petr. Son. 135. L' anima al dipartir presta raffrena.
¶ Per apparecchiato, in punto, in assetto, pronto. Latin. promptus, paratus, praestò.
Bocc. n. 14. 9. Vedendola presta, n' hebbe paura. E introd. n. 29. Dar materia agl' invidiosi presti a mordere ogni laudevol vita.
Dan. Purg. 26. Lì veggio d' ogni parte farsi presta Ciascuna ombra. E cant. 28. Io venni presta Ad ogni tua quistion tanto, che basti. E cant. 29. Che gli avea fatti a tanto intender presti.
Petr. canz. 44. 6. Con voci ancor non preste di lingua, che dal latte si scompagne [cioè sciolte]
¶ Per corto, breve. Lat. brevis.
Bocc. nov. 80. 19. E per l' avanzo, se più presta via non troverrò, impegnerò, ec.
¶ Per subito, repentino. Latin. subitus, repentinus.
G. V. 7. 81. 2. Venne fatta a Mess. Giovanni una presta, e notabil Cavalleria [diremmo presta risoluzione, presto consiglio]
Avverb. Subito, tosto, subitamente, prestamente. Latin. subitò, illicò.
Bocc. nov. 15. 38. Mise uno strido grandissimo, e presto all' arca si gittò fuori. E num. 6. Andreuccio presto, senza alcuna cosa dir nell' albergo, disse.
Petr. canz. 45. 2. Scemando la virtù, che 'l fea gir presto.