Pietra comunemente di grandezza da poterla trarre, e maneggiar con mano. Lat. saxum, lapis.
G. V. 11. 39. 5. Co' sassi cacciati fuori, e fediti. E lib. 12. 20. 8. Si mise al serraglio della piazza al ponte a gran pericolo, ricevendo di molti sassi, e quadrella.
Petr. Son. 248. Non è sterpo, ne sasso in questi monti, Che non sappia, ec.
A questi sì fatti sassi da trarre, diciamo anche, quando sono un po' grandetti, cantoni.
Morg. che diede al mio caval con quel cantone.
Pigliasi eziandio per ogni sorte di pietra, e siasi quanto vuol grande.
Petr. canz. 31. 7. Quel ch' io fo, tu può dir: sotto un gran sasso.
Dan. Inf. 34. Poi uscì fuor per lo foro d' un sasso, E pose me. E Par. 33. Tra duo liti d' Italia surgon sassi, E non molto distante alla tua Patria. E cant. 11. Nel crudo sasso, Tra Tevere e Arno, Da Cristo prese l' ultimo sigillo [cioè nel Monte dell' Avernia]
¶ Per sepolcro di pietra.
Petr. canz. 42. 1. Ove, chiusa in un sasso, Vinse molta bellezza acerba Morte. E Son. 288. Ite, rime dolenti, al duro sasso, Che 'l mio caro tesoro in terra asconde.
E da SASSO SASSAIUOLA, che val battaglia fatta co' sassi.
E SASSAIUOLA, e CHIASSAIUOLA diciamo anche a quel canale fatto attraverso a' campi delle colline, per raccorne, e cavarne l' acque piovane, murato dalle bande, e ciottolato nel fondo. Lat. incile is, deliquiae arum.
¶ Diciamo in proverbio. Trarre il sasso, e nasconder la mano, che vale, fare il male, e mostrar di non essere stato.
¶ Altresì. E' può fare a' sassi pe' forni, d' uno, che sia di piccolissima statura.
¶ Da SASSO aviamo SASSATA, che vale colpo di sasso. Lat. lapidis ictus.