Si dice propriamente di quelle cose, che, scappando dal loro ritegno, corrono troppo più velocemente di quel, che bisognerebbe, come le carrucole, le ruote, e simili. Lat. delabi. Qui passar con prestezza, e velocità. Latin. Percurrere.
Dan. Inf. 19. Se di saper ch' io sia ti cal cotanto, che tu abbi però la ripa scorsa.
¶ Per andare, o venire alla 'ngiù, cadere con agevolezza in basso.
Cr. 2. 27. 1. Dee cercar sempre, ec. che 'l campo sia aperto, e che l' umor delle piove ne scorra fuori. Non sia piano, sì che vi si stagni dentro l' acqua, e non sia troppo dirupinato, sì ch' ella scorra.
Petr. canz. 6. 7. Quando 'l bel parto giù nel Mondo scorse.
Per metaf.
Petr. canz. 26. 3. Lasso, così m' è scorso, lo mio dolce soccorso [cioè mancato]
¶ Per trascorrere, lasciarsi trasportare. Latin. prosilire.
M. V. 6. 74. Ricettati da' buoni, che erano scorsi a mal fare.
Nov. ant. 24. 2. Scorseli la penna, e scrisse tremila.
¶ Per saccheggiare, dare il guasto, che anche diciam, fare scorreríe. Latin. depopulari.
G. V. 6. 29. 2. E guasti i Tartari que' paesi, scorsono infino in Alamagna. E lib. 11. 4. 6. E si partiron di su la piazza, scorrendo per la terra.
E da scorrere, nel proprio signif. SCORSOIO, onde cappio scorsoio, cioè che scorre, detto da alcuni in lat. nodus laxus, e da altri, laqueus currax.
Da SCORRERE SCORSA, che è l' atto dello scorrere, scorrimento.