La femmina di qualunque animale, che ha figliuoli. Lat. mater. gr.
Bocc. nov. 29. 26. Con una sua madre savissima, e buona donna. E nov. 18. 38. Essi sono per madre nati di paltoniere.
Petr. Son. 225. E non fur, madre mia, Senza onestà mai cose belle o care. E canz. 49. 3. Del tuo parto gentil figliuola, e madre.
Dan. Par. 4. Di ciò piegato Dal padre suo, la propria madre spense. E cant. 12. Che nella madre lei fece profeta.
¶ Per metaf. di tutte quelle cose, dalle quali, per qualunque si voglia modo, si tragga origine.
Petr. canz. 11. 6. Irreverente a tanta, e a tal madre. E canz. 5. 5. Che s' al ver mira questa antica madre. E cap. 6. Tutti tornate alla gran madre antica [cioè alla terra]
Dan. Infer. c. 19. Ah Gostantin di quanto mal fu matre [cioè cagione]
¶ Per istrumento, che vi s' includa, o vi si formi dentro, che che si sia.
lib. Astr. Con questo avrai compiuto la prima faccia, la qual si chiama, la madre. E di sotto. La madre, cioè dell' astrolabio, si è la lamina, che è segnata da amendue le parti: e l' una parte si è, dove sono le lungúre, e le latezze, e l' altra parte è, dov' è l' agguagliazion del Sole.