Avere spasima. Lat. membrorum convulsione laborare.
G. V. 11. 65. 3. Il valentre, e vertudioso Duca spasimò [cioè morì di spasima]
Spasimar di sete vale morir di sete, avere una grandissima sete. Lat. valde sitire, siti emori.
G. V. 11. 50. 2. E molti, per sete, spasimati, annegarono in Gusciana.
Bocc. nov. 77. 61. Oltre agli altri suoi dolori, credette di sete spasimare.
¶ Per metaf. il diciamo per durar gran fatica, affannarsi.
Morg. Perchè pure al salir si suda, e spasima.
¶ Per esser fieramente innamorato. Lat. aliquem deperire: onde Far lo spasimato.
¶ E spasimar la roba, cioè dissiparla. Lat. prodigere, perfundere.