Negozio, faccenda, maneggio, azione. Lat. negocium, actio, res, factum.
Bocc. n. 43. 15. E, mangiato e bevuto, s' andaron pe' fatti loro. E nov. 44. 12. Temendo essi di non veníre a peggio e per costei guastare i fatti loro. E nov. 30. 2. Adunque, venendo al fatto, dico, che, ec.
G. V. 1. 1. 1. De' fatti passati della nostra Città di Firenze. E lib. 12. 8. 5. E credeansi ch' al tutto il Duca annullasse il popolo in detto, e in fatto.
Dan. Inf. c. 4. Che molte volte al fatto il dir vien meno. E Purg. 23. Alcun ch' al fatto, o al nome si conosca. E can. 27. Anzi che 'l fatto sia sà le novelle. E Par. 16. E le palle dell' oro Fiorian Fiorenza in tutti i suo' gran fatti.
Petr. canz. 11. 7. Ch' agli animosi fatti mal s' accorda.
Bocc. n. 45. 2. Stati nella lor gioventudine, quasi sempre in fatti d' arme, e soldati [cioè fazione] E nov. 7. 12. Qualche gran fatto dee esser costui, che ribaldo mi pare [cioè, cosa, maraviglia]
G. V. 11. 59. 10. Più di centomila fiorin d' oro, senza quelli vi si spesono poi, che su un gran fatto, compensando, ec.
Dan. Purg. 33. Con bestemmie di fatto offende Dio [cioè con gli effetti]
¶ Per modo di procedere. Lat. ratio, institutum.
Cavalc. specch. cr. Veggiamo che spesse volte il Padre si lamenta del figliuolo, e sì ne dice male, e dispiacegli il fatto suo.
¶ Per la persona di chi si parla.
Bocc. n. 1. 12. Noi abbiamo de' fatti suoi pessimo partito alle mani [cioè di lui]
In proverbio. Dove bisognano i fatti, le parole non bastano. Lat. ubi opus est facto, verba non sufficiunt.
E quell' altro. Dal detto al fatto v' è un gran tratto. Lat. aliud est dicere, aliud est facere.
Add. Perfetto, compiuto. Lat. perfectus.
Fiamm. lib. 4. 70. Di bellissime danze, d' infiniti strumenti, d' amorose canzoni, così da giovani, come da donne, fatte, sonate, e cantate, risuonano.
E parlando di frutte, o di simil materie, val, perfezionato, stagionato.